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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum III,65
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originale
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[65] Videamus ea, quae secuntur: primum deorumne prudentia mundus regatur; deinde, consulantne di rebus humanis. Haec enim mihi ex tua partitione restant duo; de quibus si vobis videtur, accuratius disserendum puto ." "Mihi vero", inquit Velleius, "valde videtur; nam et maiora expecto et is, quae dicta sunt, vehementer adsentior." Tum Balbus "Interpellare te", inquit, "Cotta nolo, sed sumemus tempus aliud; efficiam profecto, ut fateare. Sed * * 'Nequaquam istuc istac ibit; magna inest certatio. Nam ut ego illi supplicarem tanta blandiloquentia, ni ob rem?'
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traduzione
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65. Consideriamo ora le successive questioni: in primo luogo se il mondo sia retto dalla provvidenza divina ed in
secondo se gli d?i provvedano alle necessit? dell'uomo. Questi due soli punti, fra quelli da te enumerati, restano ormai
da esaminare e, se siete d'accordo, penso che se ne debba discutere con una certa attenzione. ? Per me sono pi? che
d'accordo ?, interruppe Velleio. ? Mi aspetto qualcosa di ancor pi? importante e concordo perfettamente con quanto gi?
detto ?.
E Balbo: ? non voglio interromperti, Cotta, e mi riservo di risponderti in altra occasione. Sono certo che ti
costringer? a concordare con me. Mal**? La cosa cos? non pu? andare: grande ? la lotta. Mi sarei forse Piegata a
supplicarlo con s? blanda preghiera se non avessi il mio scopo??
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